Software difettosi
Data: Lunedì, 08 dicembre
Argomento: Security


"Mettere il problema a disposizione di tutti significa avere maggiori contributi alla sua risoluzione. L'etica Open Source, in fondo, è questa". Iacopo Risi ha trovato per noi il codice dell'attacco alle macchine del progetto Debian, una delle tre azioni di cracking che ha colpito il software Open Source nelle ultime due settimane........continua

"Insicurezza" è inevitabilmente sinonimo di bug, di falle, di buchi che lasciano aperta la porta ai pirati dell'informatica e che molto spesso vengono scoperti dagli utenti prima ancora che dalla software house che li ha prodotti. Ha suscitato polemiche il caso di Liu Die Yu, ricercatore della Secunia, un'azienda di Copenaghen che si occupa di sicurezza, che in un newsgroup pubblico il 25 Novembre scorso ha reso nota una debolezza di IE. Microsoft da parte sua accusa Liu Die Yu di scarsa professionalità per aver reso pubblica la falla prima ancora di comunicarla agli esperti di Redmond. Diverse le dichiarazioni di Liu Die Yu, nelle quali lascia intendere di aver atteso a lungo, invano, una risoluzione da parte di MS, dopo aver segnalato il problema a MS stessa. E' notizia di qualche giorno fa il caso di Luigi Auriemma, un ventiduenne milanese accusato di cracking perché ha rilevato e segnalato alcuni bug nei software prodotti da GameSpy. Il parallelismo tra la vicenda di Liu Die Yu e quella di Auriemma lascia intendere che si sta affermando l'idea che è legittimo vendere software buggato, è doveroso denunciare all'azienda produttrice il difetto rilevato, ma è pretenzioso richiedere il fix del bug stesso. Se l'intera economia, non solo il mercato IT, si basasse sugli stessi principi, i consumatori avrebbero ben poche chances di sopravvivenza.

Articolo tratto da www.infomanager.it





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