Allarme "influenza polli, gli allevamenti italiani protetti da misure drastiche"
Data: Martedì, 27 gennaio
Argomento: News


- Roma - 27 gennaio 2004 - "Accogliamo con favore la sospensione da parte dell’Unione europea delle importazioni di polli dalla Thailandia in seguito ai casi accertati di influenza aviaria che ha colpito anche gli uomini. Si tratta di una misura preventiva importante alla quale, tuttavia, devono seguire altri interventi che consentano, oltre a garantire la salute delle persone, di tutelare gli allevatori europei, in particolare quelli italiani, che stanno vivendo un momento di grave difficoltà". A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori..........continua

D’altra parte, la Cia da diverso tempo ha sollevato il problema delle importazioni di polli dai paesi dell’Est asiatico, soprattutto dalla Cina, dalla Corea del Sud, dal Vietnam e dalla Thailandia, dove le misure sanitarie destano non pochi dubbi. Non basta. Proprio l’import di prodotti avicoli (dalla sola Thailandia l’Ue ne importa ogni anno più di 140 mila tonnellate) causa una concorrenza sleale, provocando danni non certo marginali per i nostri allevatori. La Cia evidenzia, inoltre, che in Italia, da quando si sono avute le prime manifestazioni di influenza aviaria, sono state adottate negli anni passati misure drastiche (abbattimento degli allevamenti contagiati e massicce campagne di vaccinazioni) per garantire il prodotto ed evitare che il virus si propagasse. Misure che salvaguardano le nostre produzioni avicole e danno la possibilità di intervenire immediatamente al primo insorgere della malattia. Comunque, per la Cia è indispensabile che il governo adotti per l’intero settore, oggi costretto ad affrontare una serie di problemi, politiche mirate che ne consentano un effettivo rilancio. Allo stesso tempo è necessario che si rafforzino le relazioni interprofessionali per aprire nuove prospettive ai produttori.(Sesto Potere)

Tratto da www.infomanager.it





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